Verso la fine del 1800, Giovanni Facheris, industriale lombardo e Senatore del Regno d'Italia, acquistò delle porzioni di terreno a Lorenzago per poter costruire un edificio dove trascorrere le vacanze. Così nel 1890 sorse il Castello di Mirabello, in pietra viva con grandi saloni ed una torre che domina tutto il centro Cadore. Alla morte del Senatore, nel 1918, la proprietà dopo esser passata nelle mani di diversi detentori, venne venduta nel 1959 al seminario di Treviso che cercava una sede montana per ospitare i seminaristi nel periodo estivo. In quell'epoca venne costruita l'adiacente villetta per ospitare il Vescovo di Treviso, Mons. Antonio Mistrorigo, che anche nel periodo di riposo estivo desiderava rimanere accanto ai suoi seminaristi e ben presto ospitò il Cardinale Sebastiano Baggio, amico di gioventù e Prefetto per la Congregazione dei Vescovi. Questa villetta, circa trent'anni dopo sarebbe diventata alloggio per Papa Giovanni Paolo II, e dopo ingenti lavori di ammodernamento e di restauro, nel 2007 anche di Benedetto XVI. Nell'anno 2006, nei pressi della villetta di Mirabello, la Diocesi di Treviso ha deciso di costruire un caratteristico monumento in pietra e bronzo dedicato alle presenze di Sua Santità Giovanni Paolo II in Cadore. L'opera è formata da un muretto in pietra a vista in forma semicircolare, che vuole rappresentare il rotolo della vita che si sta aprendo, con degli altorilievi in bronzo, opera dell'artista di Ortisei Hermann Josef Runggaldier che rappresentano Karol Wojtyla in tre momenti particolari della sua vita. Attorno alla residenza si trovano pure delle bellissime e brevi passeggiate realizzate per il soggiorno di Papa Benedetto XVI che, dopo averle percorse, ci lasciano un'emozione particolare.
L'anno 1978 è detto anno dei tre papi per la morte di Paolo VI, il brevissimo pontificato del bellunese Giovanni Paolo I, durato soltanto trentatré giorni, e l'elezione al soglio pontificio di Giovanni Paolo II, un Papa che ha cambiato la storia del mondo. Papa Wojtyla era abituato alle scalate estive nei suoi amati Tatra, monti della Polonia, alle sciate invernali ed alle discese in kayak su torrenti agitati, come avrebbe potuto adattarsi al clima afoso di Castel Gandolfo? Qualche tempo dopo venne preparata una piscina all'aperto nei giardini della dimora estiva, ma neppure quella bastava per rendere più rilassanti le vacanze del Pontefice. Tutto ci fa pensare che l'entourage del Santo Padre si attivò immediatamente per cercare un posto montano dove poter trascorrere qualche giorno di riposo al fresco e nella natura. Emersero quindi, in quel periodo, sei condizioni indispensabili per poter trovare un luogo adatto ad offrire al Papa qualche giorno di corroborante riposo. Prima condizione: il sito doveva trovarsi in mezzo al bosco; seconda: ci doveva essere un rapido accesso ai sentieri di montagna; terza: al di fuori dei centri abitati; quarta: la struttura ospitante doveva essere di carattere privato, meglio se di enti religiosi; quinta: un alloggio modesto e senza lussi; ultima: ci dovevano essere pure delle strutture adatte ad ospitare tutto il seguito. Non era facile, perciò, trovare una località adatta e che rispettasse tutti i suddetti requisiti. Una sera d'estate, nell'anno 1985, il Vescovo di Belluno-Feltre, Mons. Maffeo Ducoli contemplava dalla canonica di Costalta, dove si trovava per riposo, un tramonto fantasmagorico, come capita spesso quassù in montagna. Il presule pensò tra se: "Perché non portare qui il Papa?" Ma dove si poteva alloggiare? Gli vennero in mente subito le sei condizioni; non c'era altro posto se non la villetta di Mirabello, di proprietà del Vescovo di Treviso, Mons. Antonio Mistrorigo. Mons. Ducoli decise di recarsi subito a Lorenzago per proporre la sua idea al confratello Mistrorigo. Il Vescovo di Treviso